Famiglia Cristiana n° 07 - febbraio 2009

FRANCO CARDINI: LEGGERLA VUOL DIRE CAPIRE CHI SIAMO

SPEGNI LA TIVù E APRI LA BIBBIA

Lo storico fa una proposta alle famiglie: una sera alla settimana, rinunciare alla televisione per accostarsi alle Scritture. "Farà bene anche alla vita di relazione".

Autore di saggi, romanzi storici e biografie di personaggi famosi - indimenticabile il suo Francesco d'Assisi -, Franco Cardini insegna Storia medievale all'Università di Firenze e in altre cattedre, in Italia e all'estero. Appassionato conoscitore del nostro passato, soprattutto nei suoi "punti caldi" - l'islam e l'Occidente, le crociate, la battaglia di Lepanto, l'assedio di Vienna -, Cardini è anche uno studioso di Bibbia e archeologia e ha compiuto numerosi viaggi in Terra Santa.
- Professor Cardini, a che punto è lo studio della Bibbia in Europa, oggi?
"Nei Paesi cosiddetti a maggioranza cattolica, come Italia, Francia e Spagna, la conoscenza della Bibbia è scarsa, superficiale e discontinua; diversa la situazione in Germania, Austria e Svizzera, dove i cattolici sono più stimolati, dal confronto con i protestanti, allo studio delle Scritture. In Inghilterra abbiamo una minoranza cattolica che la conosce bene; per contro, gli anglicani sono deboli, conformisti e disattenti. Nell'Irlanda cattolica e nella Scozia presbiteriana, ma che conserva antiche radici cattoliche, la Bibbia è letta e conosciuta; così pure in Polonia, dove il cattolicesimo è sempre stato un forte elemento di coesione nazionale. In Russia, caduto il comunismo, è un rifiorire di interesse per i testi sacri, un tempo clandestini".
- Perché la Bibbia è alla radice della cultura europea?
"Nel mondo medievale, prima dell'anno Mille, dall'età patristica ai regni romanico-germanici, carolingi e poi ottoniani, la Bibbia era il "Libro" per eccellenza, che si copiava nei centri monastici e rappresentava la chiave universale del sapere, non solo religioso, ma anche storico, giuridico, persino medico".
- Ma il popolo cristiano, liturgia a parte, conosceva la Bibbia?
"Sì, non direttamente, ma attraverso le rappresentazioni artistiche; se san Bernardo abolisce nelle chiese cistercensi la ricchezza e il lussureggiare dei simboli, l'arte figurativa cristiana rivive nelle basiliche dei nuovi ordini religiosi, i Francescani e i Domenicani, attraverso grandi cicli di affreschi".
- Che consiglio darebbe oggi alle famiglie che si accostano alla nostra Nuova Bibbia per la famiglia?
"Spegnere il televisore e dedicare una serata alla settimana alla Bibbia".
- Bella idea, ma difficile da realizzare...
"Invece è una grande occasione di cui approfittare, nel senso letterale del termine, da cui "trarre profitto", anche per rinsaldare i vincoli familiari. Mia nonna, fin dai suoi tempi, leggeva la Bibbia in casa a mio nonno che, nonostante fosse anarchico, ne traeva giovamento e motivi di riflessione".
- Dunque la conoscenza biblica è utile a tutti, credenti e non credenti?
"Se per i credenti la Bibbia è parola di Dio, mediata però dall'umanità di chi l'ha scritta, per i non credenti siamo davanti a un grande testo storico e di cultura: non conoscere la Bibbia, oggi, è come non conoscere i classici".
- Quale può essere il contributo della Bibbia all'attuale crisi di valori?
"Bisogna che il cristiano laico, come pure il non credente, capisca che la crisi che viviamo oggi è una crisi di identità, di cultura. E la cultura non la si fa leggendo qua e là disordinatamente alcuni autori, ma cercando di capire chi siamo, a quale tradizione apparteniamo, quali sono i capisaldi della nostra civiltà".
- Un esempio?
"La Bibbia parla della nostra civiltà, del Mediterraneo, di cosa sia successo, per esempio, quando è esplosa l'isola di Santorini: il movimento delle acque ha interessato anche il Nilo e i grandi laghi salati; sarà un caso, ma l'esodo di Mosè potrebbe essere avvenuto proprio in quello stesso periodo".
- Che rapporto c'è tra Bibbia, storia e archeologia?
"Il racconto biblico non nasce dal nulla. I ritrovamenti archeologici sul monte Nebo, sul Sinai e in altri luoghi di culto cananeo collegano la realtà biblica a una preistoria sacrale. Dietro alla figura di Mosè stanno i culti sacerdotali egiziani. La mitica grandezza del tempio di Salomone va paragonata con quella di altri luoghi sacri della cultura assirobabilonese. Gli scavi sulla collina di Gerico confermano il racconto biblico della distruzione della città. L'episodio della moglie di Lot trasformata in una statua di sale avviene in una zona del Mar Morto meridionale, dove tracce geologiche testimoniano eventi tellurici che provocarono la cristallizzazione di intere aree geografiche".
- Che documenti abbiamo sull'esistenza di Gesù come uomo?
"Pochi i documenti che attestano l'esistenza del Gesù storico: è nato a Be-tlemme sotto Cesare Augusto, al tempo di Erode il grande, è morto sotto Tiberio mentre era governatore Ponzio Pilato".
- Ma i Vangeli? La vita di Gesù più che su documenti storici non è fondata sul racconto dei testimoni oculari? Per esempio, il ritrovamento tra i papiri di Qumran del famoso frammento Q7 non confermerebbe la veridicità di quanto scritto da san Marco?
"Certo, il ritrovamento del frammento Q7 del Vangelo di Marco rivoluziona gli studi biblici, retrodatando quel testo di una ventina d'anni, collocandolo prima del Vangelo di Matteo e quindi confermandolo come lo scritto più vicino ai fatti narrati".
- Tra i vari libri della Bibbia qual è quello che lei preferisce?
"Il Cantico dei cantici, per la sua carica amorosa e per la sua bellezza estetica; fu anche il testo prediletto da un mistico come san Giovanni della Croce".
- Quale grido, quale richiamo viene secondo lei dalla Bibbia all'uomo d'oggi?
"Il passo del Levitico che ricorda al popolo d'Israele di trattare bene lo straniero, "poiché foste anche voi stranieri in terra d'Egitto" (Lv 19,34). Quel brano ricorda anche a noi che un tempo siamo stati stranieri, reietti, in inferiorità rispetto ad altri popoli. Tutte le volte che qualcuno ci domanda aiuto è come se, in quel momento, per lui noi fossimo, in qualche modo, al posto di Dio; e la tentazione è di essere un "dio" malvagio, anziché misericordioso".