Famiglia Cristiana n° 11 - marzo 2009

MICHELANGELO

IL MISTERO DEL CROCIFISSO

La piccola scultura, attribuita al Buonarroti, condensa in modo mirabile il sentimento religioso del maestro e di chi la contempla.

Misura appena 40 centimetri il crocifisso policromo in legno di tiglio attribuito a Michelangelo Buonarroti e recentemente acquisito dal ministero dei Beni culturali. La preziosa opera, che dopo essere stata mostrata a Benedetto XVI, lo scorso 13 dicembre, è stata esposta a Palazzo Montecitorio, inizia ora un lungo viaggio nelle città italiane, che si concluderà nella sua sede definitiva: il museo fiorentino del Bargello. Prima tappa, la Sicilia (Trapani dal 6 al 20 marzo, poi Palermo, fino al 3 aprile), mentre dal 6 aprile a Pasqua sarà al Castello Sforzesco di Milano, accanto alla Pietà Rondanini.
In quei 40 centimetri di raffinato intaglio (41,3 per l'esattezza, sia in altezza che in larghezza, secondo le proporzioni dell'uomo vitruviano, inscritto in un cerchio e in un quadrato) è condensata tutta la bellezza drammatica, il sentimento religioso, l'altissima capacità tecnica e l'ingegno di Michelangelo ventenne, che solo pochi anni dopo scolpirà il Cristo della Pietà vaticana.

Anatomia possente e melodiosa

Allo stile del celeberrimo Gesù morto tra le braccia di Maria, gli esperti riconducono quest'opera, di cui già negli anni '80 il critico d'arte Federico Zeri affermava: "Se non è Michelangelo è Dio". E Antonio Paolucci, attuale direttore dei Musei vaticani, ebbe a scrivere: "Ti trovi di fronte alla piccola scultura, la prendi in mano, ne accarezzi l'anatomia possente e melodiosa e dici che sì, questa è oggettivamente una cosa fuori dell'ordinario, siamo in presenza di una qualità tutta inusuale".
Immaginiamo allora l'entusiasmo della città di Trapani che accoglie la preziosa effigie nell'antica chiesa di Sant'Agostino, inaugurando la sede del nuovo Museo diocesano. Per l'occasione, diocesi, Provincia e Comune hanno organizzato una grande mostra intitolata Fulgit crucis mysterium, aperta fino al 13 aprile, che propone un percorso storico-artistico in grado di ricostruire, a partire dal Medioevo, una vera e propria storia della spiritualità siciliana legata al tema della croce.

E intorno, tanti altri capolavori

Il percorso inizia nella Chiesa del Purgatorio con il ciclo dei misteri dolorosi. Nella cattedrale di Trapani, due tele di pittori locali del Seicento affrontano il tema della Crocifissione e della Deposizione. Nella Collegiata, alcuni pannelli didattici preparano alla visione dell'opera di Michelangelo in Sant'Agostino, circondata da crocifissi trapanesi che sono autentici capolavori dell'artigianato locale, grazie all'uso di materiali particolari e preziosi come il corallo rosso, la tartaruga e l'alabastro.
Nella chiesa di San Domenico, tappa d'obbligo davanti alla miracolosa effigie del Cristo in Croce, il più antico crocifisso presente in città, da poco restaurato e oggetto di grande devozione. In Sant'Alberto opere di artisti contemporanei sul tema della croce concludono il percorso, integrato da serate musicali, proiezioni di film sulla Passione e altre iniziative religiose e culturali, che dureranno fino a Pasqua.