Famiglia Cristiana n° 15 - aprile 2009

A SIENA IL 15 APRILE INAUGURATO L'ALTARE PICCOLOMINI

LA CATTEDRALE RINATA

Tornano a splendere le statue di Michelangelo. La nuova copertura in piombo ripara l'edificio dalle infiltrazioni. E anche le facciate sono state interamente restaurate.

Fervono i lavori di restauro della cattedrale di Siena, una delle chiese più belle e visitate d'Italia, vero e proprio scrigno di capolavori. Un cantiere aperto e infinito, come quello di ogni grande cattedrale che si rispetti. Ma che oggi festeggia i suoi primi eccellenti risultati. A cominciare dalla pulizia ormai completata delle facciate esterne, cui segue la realizzazione della nuova copertura in piombo dei tetti e della cupola che mette al sicuro dalle infiltrazioni d'acqua i tesori che sono all'interno dell'edificio. Soprattutto i suoi "pezzi forti": il pavimento interamente istoriato con 56 riquadri con sibille, profeti, scene bibliche ed evangeliche; la cappella della Madonna del Voto con sculture di Gian Lorenzo Bernini; il pulpito di Nicola Pisano (1266-1269); la libreria Piccolomini con gli affreschi del Pinturicchio; la cappella con la statua del san Giovanni Battista di Donatello; il coro ligneo di fra Giovanni da Verona.
"è un momento davvero unico quello che stiamo vivendo in questi ultimi anni in cui i restauri hanno subito una notevole accelerazione" sottolinea il dottor Mario Lorenzoni, rettore dell'Opera della Metropolitana. L'architetto Roberto Fineschi, senese della contrada del Bruco e direttore dei lavori, accarezza il marmo, che è tornato a splendere, del grande altare Piccolomini appena restaurato e che verrà inaugurato il prossimo 15 aprile. Poi, con lo stesso entusiasmo, ci parla delle vittorie della sua contrada: "Abbiamo vinto dopo 41 anni il Palio nel 1996 e poi ancora nel 2001, nel 2003 e nel 2005".
Saliamo con lui sui ponteggi per ammirare da vicino quest'opera così finemente intagliata dallo scultore Andrea Bregno, nel 1481, da sembrare un merletto o un broccato: i riccioli di marmo si assottigliano come burro a disegnare foglie, fiori, figure. Nella nicchie, le quattro statue a tutto tondo di san Pio, san Gregorio, san Pietro e san Paolo realizzate tra il 1501 e il 1504 da un giovane Michelangelo ci guardano e risplendono come fossero appena uscite dalla sua mano.
Fervono i lavori in basso, sul pavimento intarsiato dove i tecnici, in tuta bianca, prima dell'inaugurazione dell'altare Piccolomini, stuccano e rifiniscono i marmi. E fervono i lavori in alto, sulla cupola della cattedrale dove ci accompagna il geometra Claudio Pistolozzi, responsabile dell'ufficio tecnico: "L'intera copertura dei tetti, realizzata in lastre di piombo dall'architetto Partini alla fine dell'800, presentava grossi problemi di dilatazione termica che ne aveva sconnesso col tempo la struttura, creando pericolose infiltrazioni. Quassù c'é uno sbalzo termico tra estate e inverno di 90 gradi e la situazione del tetto era estremamente compromessa. Le nuove lastre in piombo che abbiamo posizionato sono libere di dilatarsi, garantendo al tutto una perfetta tenuta".
Intanto gli operai tagliano il piombo e lo adattano pazientemente alla curvatura della cupola. Sotto un cielo increspato di nuvole i colpi regolari del martello del lattoniere risuonano pazienti e regolari; il mazzuolo di teflon assorbe i contraccolpi e salva l'articolazione del gomito degli operai: migliaia e migliaia di colpi ogni giorno, a mano, per sigillare col piombo lo scrigno prezioso del Duomo.
In cima alla cupola verranno ripristinate la sfera, la stella a 12 punte e la croce sbriciolate dal tempo e rifatte secondo il disegno originale. Pistolozzi le ha portate a Firenze dal doratore che le ricoprirà con uno strato di oro in foglia a 24 carati. Così, una volta smontate le impalcature, la sfera brillerà al sole, la stella irradierà in ogni direzione e la croce ricorderà ai senesi il segno di Cristo.

Il vero cantiere di "pietre vive"

Al tramonto, davanti alla cattedrale dorata, don Domenico Poeta, sacerdote incaricato dall'arcivescovo di Siena monsignor Antonio Buoncristiani di curare l'edificazione delle nuove chiese della diocesi, ci invita a una riflessione: "Qualcuno ha detto che oggi le nuove cattedrali sono gli aereoporti, gli stadi, i centri commerciali. Possiamo però cogliere qui, adesso, il senso dell'appello alla nuova evangelizzazione come l'invito ad aprire un vero e proprio nuovo cantiere per la costruzione della comunità cristiana. A cominciare dal battistero di Siena, con il suo fonte battesimale dove, fino a una trentina di anni fa, tutti i senesi, nessuno escluso, venivano battezzati la notte di Pasqua".
Certamente era un privilegio essere battezzati in un fonte ottagonale come questo, coi bassorilievi di Ghiberti e Donatello. Fede e bellezza si incontrano e sono l'occasione per fare catechesi ai senesi e a quel milione e mezzo di turisti che ogni anno visitano la cattedrale.
Le tradizioni, qui a Siena, sono ancora vivivissime. I cavalli che corrono il Palio vengono benedetti in cattedrale e il vincitore ritorna in cattedrale per ricevere il Palio dalle mani del vescovo.
Dopo l'inaugurazione dell'altare e il completamento del restauro della facciata della libreria Piccolomini si restaureranno la cappella del Voto e il pulpito di Nicola Pisano. La cattedrale continuerà ad essere viva e visitata da numerosissimi turisti. Ma soprattutto amata dal popolo dei senesi che le vive intorno. E che ancora può alzare la testa con fiducia verso il suo splendido profilo.