Famiglia Cristiana web - maggio 2013

CLASSICA DIVINA

Monteverdi: toccare il cielo con un dito

Delacroix

Tiziano
Assunta 1516-1518
Venezia, S. Maria Gloriosa dei Frari

Il Vespro della beata Vergine composto da Claudio Monteverdi (nato a Cremona nel 1567) fu pubblicato a Venezia nel 1610. I brani seguono la liturgia dei vespri e sono adattabili a molte festività mariane. Si inizia con cinque salmi cui succede un inno con brani tratti dal Cantico dei Cantici. Chiude un Magnificat a sette voci. Con quest’opera Monteverdi rivoluzionò la storia della musica con novità che giunsero fino a Mozart. Monteverdi morì a ed Venezia nel 1643 e le sue spoglie vennero sepolte in una semplice tomba terragna nella cappella dei Milanesi presso la Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari di Venezia dove è esposta la famosa tela dell’Assunta capolavoro di Tiziano: immagine che, come la musica di Monteverdi, sale al cielo.

“L’anima mia magnifica il Signore, il mio spirito esulta in Dio mio salvatore… ha esaltato gli umili” cantano le note del Magnificat. E nel grande telero di Tiziano Maria ascende al cielo tra canti di angeli festosi mentre gli apostoli tendono le mani verso la gloriosa visione che sembra compiersi tanto vicina alla terra, così vicina che uno degli Apostoli con un braccio sfiora una nuvola. Nella Pala dell’Assunta di Tiziano il cielo è tirato giù come un sipario, così vicino alla terra da incombere sugli apostoli che sembrano “sfiorarlo con un dito”.

Stessa funzione ha la musica di Monteverdi che porta il cielo quaggiù a livello della nostra dimensione terrena. La musica e l’arte sono opera dell’uomo che presta la sua mano al Dio creatore che, incarnandosi in Cristo, si è incarnato in ogni uomo. In questa ottica si può rileggere e reinterpretare il salmo 19: “Non è linguaggio e non sono parole, / Di cui non si oda il suono. // Per tutta la terra si diffonde la loro voce, / E ai confini del mondo la loro parola”.