Famiglia Cristiana n° 21 - maggio 2006

COLLANA ARTE E FEDE NEI LUOGHI DELLO SPIRITO

SESTO VOLUME: L'EMILIA ROMAGNA
QUEI DELFINI PORTANO A CRISTO

Mosaici bizantini a Ravenna, Leon Battista Alberti a Rimini, Correggio a Parma, Michelangelo a Bologna.
La grande arte in Emilia-Romagna si confronta con la fede e ci stupisce.

Accompagnati da monsignor Tiziano Ghirelli, direttore dell'ufficio diocesano per i beni culturali di Reggio Emilia scopriamo, da Piacenza a Rimini, i luoghi della spiritualità.

- Incominciamo dall'abbazia di Santa Maria di Chiaravalle della Colomba, ben visibile dall'autostrada.
"Fondata forse già nel 1132 dallo stesso san Bernardo è la più importante abbazia cistercense emiliana. Il nome "colomba", citato nell'atto di fondazione, indica lo Spirito Santo che scese su Maria. Le parti più antiche sono la chiesa, il bellissimo chiostro gotico e lo splendido portale che introduce nella sala capitolare".

- A Parma, dietro il Duomo, il monastero di san Giovanni Evangelista.
"L'edificio fu fondato nel X secolo e ricostruito in forme rinascimentali. cLa bellissima cupola, affrescata da Correggio, raffigura non la visione di san Giovanni nell'isola di Patmos, come sembra, ma il momento del trapasso in cui Cristo scende per accogliere Giovanni tra le sue braccia. La sacrestia è decorata di affreschi e grottesche; ci sono tre chiostri, la sala capitolare ancora utilizzata dai monaci subliacensi, un grande refettorio preceduto da un atrio con un magnifico lavamani cinquecentesco; la biblioteca è ricca di codici e antichi volumi. Sul fianco del monastero l'antica spezieria del 1201 è monumento nazionale".

- Ci parli ora della sua diocesi di Reggio Emilia.
"Ai piedi del suggestivo rilievo citato da Dante nel IV canto del Purgatorio (montasi su in Bismantova e 'n Cacume) sorge il piccolo eremo della Madonna della Pietra di Bismantova. Nella città di Reggio voglio ricordare invece un gioiello artistico dimenticato: l'antichissimo battistero di san Giovanni, recentemente restaurato che sorge accanto al duomo, famoso tra l'altro perché vi fu battezzato Ludovico Ariosto. Sempre in città il santuario della Madonna della Ghiara edificato nel luogo dove un sordomuto guarì dopo aver pregato davanti all'immagine di Maria presso il greto del torrente Crostolo; da cui "ghiara", ghiaia".

- Ci parli del duomo di Modena.
"La cattedrale è dedicata all'Assunta e sorse inizialmente per accogliere le reliquie del patrono di Modena, il vescovo Geminiano, vissuto nel IV secolo; nel 1099 furono poste le fondamenta, nel 1106 vi furono trasportate le spoglie di Matilde di Canossa; vi lavorò l'architetto Lanfranco, lo scultore Wiligelmo, i maestri campionesi; all'interno uno stupendo pontile del XII secolo con policromie, bassorilievi e un'originale ambone aggettante. La cattedrale di Modena segna il superamento della divisione tra spazio sacro -e spazio profano: le tappe della creazione narrate in facciata dalle sculture di Wiligelmo cantano plasticamente l'incontro con Cristo che avviene fuori dal tempio e si compie poi all'interno.

- L'autostrada ci porta a Bologna, dominata dall'inconfondibile profilo del santuario di san Luca.
"Mi ha sempre colpito il legame di continuità che esiste tra questo santuario e la città cui è collegato attraverso il porticato che sale da porta Saragozza. L'icona della Madonna di san Luca, così cara ai bolognesi, viene portata in processione ogni anno, nel mese di maggio, nella cattedrale di san Pietro. Un'altra chiesa-simbolo di Bologna è san Domenico, con l'Arca dove si conservano le spoglie del santo che qui morì nel 1221: l'opera conta tra i suoi autori maestri come Nicola Pisano, Arnolfo di Cambio e lo stesso Michelangelo; sono suoi l'angelo reggicero e le statue di san Petronio e di san Procolo. Dalla scultura del Padre eterno scendono festoni con fiori e frutta mentre dal basso salgono otto delfini in marmo. Il delfino è amico dell'uomo come gli apostoli che li accompagnano verso il Signore. Nel'abside la gloria di san Domenico di Guido Reni".

- Ed eccoci a Ravenna.
"San Vitale commissionata dal vescovo Ecclesio nel 526 al ritorno da una missione a Costantinopoli risente dell'idea della pianta centrale bizantina; la struttura ottagonale propone il tema caro a sant'Agostino dell'octava dies, il giorno in cui siamo chiamati a entrare nella dimensione dell'eternità. Anche nei mosaci di san Vitale c'è un programma preciso hce è la traduzione iconografica del De sacramentis di sant'Ambrogio. Nel sottarco i medaglioni con gli apostoli circondati ancora dai delfini-amici dell'uomo che abbiamo già identificato con la figura degli apostoli convergono verso l'Agnello-Cristo. Il catino absidale di S. Apollinare in Classe rappresenta la Trasfigurazione ma al posto di Gesù brilla una gloriosa croce gemmata vuota, a significare che Cristo è risorto.

- Concludiamo il nostro viaggio con il Tempio malatestiano di Rimini.
Capolavoro di Leon Battista Alberti celebra la grandezza di Sigismondo Malatesta ma è in realtà la cattedrale di Rimini All'imponente classica severità dell'esterno fanno da gioioso contrappunto all'interno le soluzioni decorative interne di festoni con frutti, fiori e angioletti che danzano e suonano.

DA PIACENZA ALLA RIVIERA ROMAGNOLA
A Bologna, dominata dal santuario della Madonna di san Luca, tre gioielli da scoprire. Santo Stefano, antica Basilica del IV secolo detta "delle sette chiese" perchè composta da un insieme di edifici di epoche differenti. Poi le due chiese conventuali degli ordini mendicanti domenicani e francescani. Numerose abbazie tra Piacenza, Modena e Forlì: Chiaravalle della Colomba (Alseno), san Colombano (Bobbio), Nonantola, san Mercuriale (Forlì) e S. Maria al Monte (Cesena). A Reggio e a Ferrara importanti santuari: la Beata Vergine della Ghiara (Reggio), la Madonna della Celletta (Argenta) e il santuario del Prodigioso Sangue nella Basilica di Santa Maria in Vado. A Rimini il santuario della Madonna delle Grazie e della Madonna di Bonora (Montefiore Conca). Ravenna infine con le antiche basiliche bizantine san Vitale e sant'Apollinare in Classe rutilanti di mosaici e oro.