Famiglia Cristiana n° 24 - giugno 2006

COLLANA ARTE E FEDE NEI LUOGHI DELLO SPIRITO

NONO VOLUME: ABRUZZO E MOLISE
SANTUARI D'ABRUZZO

La terra di Celestino V e di Ignazio Silone dove la bellezza dei boschi e delle vallate emana un profumo di santità.

Padre Nicola Petrone, superiore del convento dei Frati Minori Conventuali di Silvi Marina (Aquila) e studioso di storia locale ci accompagna nei luoghi fancescani della Marsica, la terra che Ignazio Silone descrive nel suo romanzo Fontamara.

- Padre Nicola, qual è il centro spirituale più importante d'Abruzzo?
"Certamente il convento-santuario di san Gabriele dell'Addolorata, fondato secondo la tradizione dallo stesso san Francesco nel 1222; i frati minori conventuali vi rimasero fino al 1809, anno della soppressione napoleonica; i padri Passionisti nel 1847 lo recuperarono e vi fondarono un collegio per giovani; qui compì i suoi studi teologici Gabriele dell'Addolorata, morto di tubercolosi nel 1852 a soli 24 anni e divenuto santo; dopo le nuove soppressioni del 1866 da parte dello stato italiano i Passionisti tornarono in quel luogo nel 1892 nel ricordo di Gabriele che sentivano ancora vivo; in suo onore fondarono questa meravigliosa grande basilica in stile neoromanico, meta di pellegrinaggi che nei mesi estivi arrivano anche a 50.000 persone al giorno".

- Altri santuari come Lanciano e Manoppello come si situano nella geografia spirituale abruzzese?
"D'estate il più frequentato è certametne san Gabriele, perché unisce il piacere di una gita turistica a 600 metri di altezza, sotto il massiccio del Gran Sasso, alla devozione per san Gabriele. Lanciano invece, dove si conservano le cinque gocce di sangue e il piccolo disco di carne di un antico miracolo eucaristico avvenuto nell' VIII secolo è meta prediletta per i pellegrini che vanno a san Giovanni Rotondo e a Mediugorije. A Manopello studi recenti hanno messo in luce il valore dell'icona del Santo Volto che qui si custodisce. Il telo fu trafugato nel 1506 a Roma dalle casse conservate in san Pietro da un "pio pellegrino", un ladruncolo che portò qui in Abruzzo la preziosa reliquia. Si tratta di uno degli oggetti sacri più importanti che si trovavano nel sepolcro di Cristo Il Santo Volto impresso su entrambi i lati non è pittura ma "impressione": un medico l'ha definita "il fuoco del Cristo risorto" immagine fortissima e bellissima di sofferenza e risurrezione. E i pellegrini che vanno a Manopello sono persone che hanno un culto tutto speciale per il volto di Cristo".

- Si può dire che i luoghi santi dell'Abruzzo sono sotto il segno della passione...
"San Gabriele è l'innamorato del Cristo che soffre; a Lanciano l'eucarestia è Cristo che si offre, viene incontro a noi; a Manopello Cristo lascia l'impronta del suo Volto su quel lino per rispondere a un bisogno umano: vedere il volto di Dio come dice il salmo: "Il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto" (Salmo 27,8s)".

- Ci parli del santuario di Santa Maria di Collemaggio e della figura di papa Celestino V, di cui parla Silone nel suo libro "L'avventura di un povero cristiano"...
La splendida basilica di Collemaggio fu edificata nel 1285 alle porte della città di Aquila per volere del monaco Pietro del Morrone che fu incoronato papa il 28 agosto 1295 proprio in questa stessa chiesa e prese il nome di Celestino V. Nel dicembre dello stesso anno però Celestino V fece il "gran rifiuto" e rinunciò all'altissimo incarico. Il suo corpo è conservato nella basilica in uno stupendo mausoleo da dove fu rubato negli anni 1988-89 e poi ritrovato. Se ne parlò molto sui giornali e fu un momento di grande risveglio e attenzione intorno alla figura di Celestino V, il monaco che preferiva la solitudine delle sue montagne abruzzesi alla vita della corte papale; ma che seppe dare l'esempio di come si possa diventare santi in qualsiasi condizione di vita. Celestino venne rinchiuso a Fumone per due anni dove morì perdonando ai suoi carcerieri. La "sua" basilica di Santa Maria in Collemaggio è uno dei monumenti più belli dell'Aquila, soprattutto nell'antica parte absidale e nelle navate; la facciata è stata ricostruita dopo il terremoto del 1915. Ogni anno a Collemaggio c'è la festa della "perdonanza" istituita con bolla pontificia da Celestino V nel giorno della sua incoronazione: il 28 agosto tutti gli aquilani si incontrano per la "perdonanza" nel nome di Celestino V".

- Passiamo al Molise, dove a Campobasso sorge il convento di san Giovanni Battista dei Gelsi...
"Nel 1400 qui sorgeva una piccola cappella dedicata a san Giovanni Battista; Giovanni da Stroncone, frate francescano, volle che nascesse fuori Campobasso una nuova famiglia di frati minori Osservanti. All'inizio intorno alla cappella si costruirono poveri rifugi per i frati che poi nel 1442 si trasformarono nel piccolo convento chiamato "dei gelsi" per la vicinanza di un bosco; questo luogo ha dato molti santi che hanno sparso il loro profumo nel Molise e un po' in tutta l'Italia. Nerl convento di san Giovanni Battista dei Gelsi si conservano le reliquie di Francesco d'Aragona, Marco di Bologna, Arcangelo da Campobasso, Silvestro da Gildone, Paolo da Pietraroia e Ambrogio da Civitella del Tronto, riconosciuti beati nel 1926".