Famiglia Cristiana n° 31 - luglio 2009

PARLA IL NUOVO PREFETTO, MONSIGNOR FRANCO BUZZI

L'AMBROSIANA DEL FUTURO

La prestigiosa biblioteca milanese espone la prima volta al pubblico in originale tutto il Codice Atlantico di Leonardo.

Con i suoi quattro secoli sulle spalle e l'azione energica e vigorosa del suo nuovo prefetto, monsignor Franco Buzzi, la Veneranda Biblioteca Ambrosiana, fondata nel 1609 dal cardinale Federico Borromeo (nipote di san Carlo), si prepara a entrare nella Milano del futuro. Così la città dell'Expo 2015 non sarà solo la "città che sale" cara ai futuristi, agli architetti e agli ingegneri, ma anche la città dell'arte, della scienza e della cultura.
Nel segno di Leonardo, "maestro fiorentino in Milano", come egli stesso si autodefinì in un foglio del Codice Atlantico, l'opera che racchiude in 402 pagine di grandissimo formato più di 1.750 unità, tra scritti e disegni; studi che spaziano dalle osservazioni dal vero sulla natura ai progetti di macchine volanti, bastioni e fortificazioni militari. Tutto Leonardo, insomma.
E proprio con la "sfascicolazione" del Codice, la sua digitalizzazione e l'esposizione in Abruzzo, allo scorso G8, di otto fogli originali (altri due sono attualmente esposti a Milano, a palazzo Marino) monsignor Buzzi ha voluto iniziare ad aprire, anzi a spalancare le porte dell'Ambrosiana.
Un'istituzione così prestigiosa - è stata la terza biblioteca al mondo a essere aperta al pubblico -, ma che a Milano è poco conosciuta (chi sa per esempio dove si trova?). Grazie all'intraprendenza di monsignor Buzzi, che ha voluto essere affiancato dalla Fondazione Cardinale Federico Borromeo, presieduta dal professor Giorgio Ricchebuono, sono molte le iniziative con cui l'Ambrosiana farà presto parlare di sé.
A partire dal 10 settembre, quando inizierà il ciclo di sei anni in cui verrano esposti a rotazione i 1.119 fogli rimasti del Codice Atlantico. Per quella data, nella metropolitana troveremo l'indicazione della stazione Cordusio-Ambrosiana (linea rossa). Inoltre, la piazza Pio XI, antistante la facciata, e la piazza del Santo Sepolcro, con l'omonima chiesa sul lato posteriore della Biblioteca, verranno pedonalizzate.
"La mostra del Codice Atlantico si svolgerà in due sedi: l'Ambrosiana e la sacrestia del Bramante in Santa Maria delle Grazie, a pochi passi dal Cenacolo, coinvolgendo migliaia di visitatori. I pacchetti turistici e le agenzie di viaggio dovranno fare i conti con la fortunata coincidenza di avere l'Ultima cena di Leonardo accanto al Codice Atlantico. Inoltre, la contemporanea presenza di opere di Leonardo e Bramante, due rappresentanti del più puro Rinascimento fiorentino a Milano, attrarrà migliaia di turisti da Santa Maria delle Grazie all'Ambrosiana, che tornerà a diventare un polo culturale importante, sia a livello internazionale, grazie anche all'incremento delle attività accademiche e delle mostre, sia a livello locale, grazie all'apertura delle visite guidate alle scuole.
"Dal 10 settembre, un'intera sala dell'Ambrosiana, con il grande affresco di Bernardino Luini (allievo di Leonardo), diventerà l'Aula Leonardi ed esporrà opere del grande maestro, come Ritratto di musico, di suoi contemporanei (Ritratto di dama di De' Predis) e di suoi allievi, come il Giampietrino e il Vespino (di quest'ultimo, una copia della Vergine delle rocce). Da qui, il nuovo percorso condurrà nella più antica e prestigiosa sala - la "Federiciana" - dove saranno esposti appunto i fogli del Codice Atlantico".
L'allestimento sarà in luce rigorosamente artificiale (i fogli temono i raggi ultravioletti), con espositori praticamente invisibili, che faranno "galleggiare quasi per magia questi fogli nel vuoto", come sottolinea l'architetto Alberto Sempi, che ha progettato queste teche auto-illuminanti, davvero uniche al mondo. I disegni del prezioso Codice, protetti da questo sottilissimo contenitore trasparente (che consente ai fogli di viaggiare), vengono inseriti in un secondo espositore-leggìo, invisibile al buio.
La Biblioteca Ambrosiana, che ha avuto tra i suoi più illustri prefetti Achille Ratti (papa Pio XI), ha un'altra peculiarità unica nella gestione delle biblioteche: essere un'istituzione collegiale. Spiega monsignor Buzzi: "La nomina dei nuovi dottori avviene per cooptazione da parte del Collegio, la cui volontà si esprime attraverso il prefetto. La nuova gestione vuole potenziare l'attività accademia, portando da due a sette le sezioni di studio che, a regime, coinvolgeranno oltre 600 studiosi provenienti da tutte le parti del mondo".
Inoltre, essendo stata l'Ambrosiana la prima vera scuola di disegno, pittura e scultura nella Milano del '600 (da lei nacque poi l'Accademia di Brera), nei suoi archivi si conservano disegni e incisioni di grandi maestri come Botticelli, Dürer, Rubens, Bernini: opere che presto vedremo esposte e che diventeranno protagoniste di altrettante prestigiose mostre a livello mondiale, favorendo all'estero la conoscenza della nostra cultura.