Famiglia Cristiana n° 47 - novembre 2009

AFFIDO FAMILIARE: L'ESPERIENZA DI "COMETA" A COMO

I FIGLI DEGLI ALTRI

Due fratelli con le loro mogli. Il primo ragazzo affidato nel 1987. Da allora si sono moltiplicati i minori e le strutture. Ma soprattutto l'amore.

Siamo qui nella sede di Cometa, sulla collina che domina Como e il suo lago, per parlare di affido. Dietro il cancello tre edifici: una modernissima scuola, una bella casa d'epoca e un cascinale perfettamente restaurato. Ragazzi vanno e vengono, volontari ed educatori ci salutano. Il rischio è di lasciarsi prendere la mano dalle opere, dai numeri, dalle iniziative che, scopriamo, sono nate qui, intorno alle prime esperienze di affido, per aiutare questi giovani a crescere. Sono circa 140 i ragazzi che frequentano la mensa e il doposcuola. Ed è attivo un "Liceo del lavoro" dove chi ha difficoltà scolastiche è aiutato a inserirsi nel mondo professionale. Accanto alla scuola stanno sorgendo una chiesa e alcune botteghe artigiane.
Cometa è una piccola cittadella dell'educazione alle porte di Como. Gli spazi sono ampi e c'è tanto verde, prato, bosco e una piscina. Ma qual è l'origine di questa bellezza che si riflette nel luogo, nelle cose e nei volti; o nella cura con cui sono stati restaurati l'antica casa e il cascinale dove oggi vivono quattro famiglie con 14 figli naturali e 24 minori in affido? E qual è il segreto del sorriso di Elisabetta: trent'anni, sposata da due con Marco, due figli naturali e tre in affido, fa parte di un gruppo numeroso di nuove famiglie collegate con l'esperienza di Cometa.
Per capire incontriamo i fratelli Innocente ed Erasmo Figini che, con le mogli Marina e Serena, hanno iniziato vent'anni fa quest'avventura. Come? Rispondendo semplicemente "sì" al Signore che li chiamava attraverso le circostanze, gli incontri della vita. Da quel giorno i loro "sì" si sono moltiplicati e si è moltiplicata la gioia. Come testimonia Erasmo Figini, arredatore d'interni: "Non tornerei indietro, non ho rimpianti, vivo oggi "il centuplo quaggiù" promesso nel Vangelo".
E prosegue: "Nel 1987 mi viene proposto di prendere in affido un ragazzo sieropositivo; chiedo consiglio a mio fratello Innocente che è medico e da questa esperienza nasce tra noi la possibilità di venire a vivere insieme qui con le nostre due famiglie. Coscienti di essere solo uno strumento nelle mani di un Altro, diciamo il nostro primo "sì" io e mia moglie, guardandoci negli occhi".
Oggi Erasmo e Serena hanno due figli naturali e sei in affido. Conferma Serena: "Quando eravamo giovani non volevamo figli, ma dopo essere diventata mamma mi sono accorta che la nostra donazione verso i figli naturali era misurabile, istintiva; all'arrivo di ognuno di questi bambini, invece, mi chiedevo come potessi essere per loro una vera madre pur non conoscendoli. Eppure, essere padri ed essere madri è semplice perché corrisponde alle esigenze profonde del nostro cuore".
Erasmo, l'artista dalle cui mani sono uscite le cose belle che arredano questo luogo, prende in braccio e si stringe alla guancia l'ultimo bimbo arrivato; e in quel gesto di tenerezza si capiscono bene le parole di sua moglie.
Ma tutti questi giovani che ruotano intorno a Cometa: come educarli? Risponde Innocente Figini, che oggi è primario di oculistica al Valduce di Como: "Educare è una lotta continua per sradicare la mentalità moderna che vuole far fuori i desideri più veri del nostro cuore. Questa lotta è il primo lavoro educativo che quotidianamente mi ritrovo a fare sugli altri e, prima ancora, su me stesso".
La scuola, il centro diurno, l'associazione sportiva; o iniziative recenti come il concerto di Riccardo Muti per raccoglie fondi o la visita del ministro Gelmini alla nuova scuola Oliver Twist. Chiediamo a Marina, moglie di Innocente, se si sarebbe mai immaginata uno sviluppo simile: "è stata una fioritura imprevedibile e imprevista della nostra vita di coppia, familiare e poi delle famiglie tra loro, uno sviluppo che va ben oltre le nostra capacità e che stupisce noi stessi per primi. Chi avrebbe mai immaginato una famiglia così grande, una tale pienezza di vita. Eppure sono sempre quella di vent'anni fa: cosa non ha fatto il Signore della mia vita prima ancora che di tutta Cometa!".