19 marzo 2023 - Quarta Settimana di Quaresima / Del cieco nato

Dio creatore, Dio salvatore

Cieco nato

Creazione di Adamo - XII secolo Cattedrale di Chartres / Il cieco nato El Greco 1573 - galleria nazionale di Parma

Una seconda, nuova creazione apparve agli occhi del cieco nato che non aveva mai conosciuto la luce della prima creazione. Di colpo vide il mondo non solo con gli occhi della natura ma anche con gli occhi della fede, come avesse ricevuto un battesimo dall’alto che gli avesse aperto lo sguardo sulla nuova creazione inaugurata da Gesù. Lui che non aveva mai visto il cielo stellato e i colori dell’alba, la terra sepolta dal gelo e fiorita in primavera, ora vedeva più degli altri cieli nuovi e terra nuova. Lentamente, come nel risveglio di un bambino, vedeva gli uomini muoversi come alberi, e poi sempre più nitidi camminare nella piazza dove lui era stato cieco per tanti anni a chiedere l’elemosina. E i suoi concittadini, uomini duri, non volevano riconoscere il miracolo e dicevano: non è lui ma gli rassomiglia. E forse avevano ragione: il cieco nato ora era un uomo nuovo mentre loro erano rimasti uomini vecchi e ciechi perché non vedevano la luce della salvezza portata da Gesù.

Tutti questi elementi si ritrovano nella tela di El Greco. Nell’indifferenza e nelle critiche dei farisei, sulla piazza di Gerusalemme si staglia l’immagine di Gesù che spalma il fango sugli occhi del cieco nato. Questo gesto ricorda quello della creazione di Adamo in una famosa scultura di Chartres. In ambedue le situazioni colpisce la vicinanza di Dio all’uomo, una vicinanza fisica, concreta in cui la luce ha un ruolo fondamentale. Nell’immagine di El Greco Gesù si china sul cieco, la sua mano si intreccia con quella dell’uomo in ginocchio, e dal petto di Gesù scende una luce calda sul braccio destro dell’uomo, lo percorre come un brivido, in un abbraccio.