Jesus n° 02- febbraio 2013

Tiepolo, la fiction religiosa del 700

Giambattista Tiepolo (Venezia 1696 - Madrid 1770) fu pittore fecondissimo che dominò e interpretò la scena di un’epoca lieve, retorica e melanconica come il Settecento. Nelle sue immagini la figura umana si stempera nello spazio azzurro e infinito del cielo e in improbabili fughe architettoniche e prospettiche, atmosfere e dimensioni che esprimono una religiosità esteriore da fiction televisiva. Testori la definì “una menzogna al limite del sublime”. E in effetti sotto il pennello di Tiepolo la mitologia greca e le storie dell’Antico e del Nuovo Testamento si confondono, acquistano grazia e poesia, celebrano i suoi tre grandi miti: il sublime, l’eroico e la perfezione formale. Tiepolo lavorò tantissimo sia in patria che nelle varie corti europee, aiutato da due dei suoi nove figli, Domenico e Lorenzo. A Villa Manin di Passariano la mostra Giambattista Tiepolo ci propone, attraverso 130 opere esposte fino al 7 aprile, le tappe del suo percorso artistico. A Udine invece, nelle Gallerie del Palazzo patriarcale, possiamo ammirare i suoi affreschi con storie bibliche, nel Duomo la decorazione della cappella del Santissimo Sacramento e nell’Oratorio della Purità la pala con l’Assunta.