Blog - 20 ottobre 2021

L’appello di due Papi per la rinascita dell’Europa

L’ultimo appello di Benedetto XVI per un’Europa fedele alle proprie radici in venti saggi raccolti nel libro “La vera Europa. Identità e missione" (ed. Cantagalli, prefazione di papa Francesco). Un testo che si legge tutto d’un fiato come un emozionante viaggio attraverso la storia, la geografia e la filosofia dell’Occidente, alla ricerca delle fonti della “vera Europa”. Venti interventi pubblici, pronunciati negli anni compresi tra il 1989 e il 2007 da un cardinal Ratzinger prima Prefetto per la Dottrina della Fede e poi Papa. La sintesi del suo pensiero – tra storia e teologia – è uno sguardo profetico sull’Europa di oggi, che va rifondata sulla speranza del Vangelo.

Il Papa emerito fa scaturire l’idea di Europa da un grido: quello della civiltà greca in declino. Sarà proprio il cristianesimo nascente a tendere all’ellenismo una mano, una nuova possibilità di rinascita. Ratzinger ce lo racconta così: negli Atti degli Apostoli un abitante della Macedonia appare in sogno a Paolo, che si trova in missione in Asia Minore, perché venga a portare la salvezza. La cultura ellenistica si apre così a Cristo. Ma cosa ha spinto un greco verso l’ebreo Paolo? Il Papa ha una risposta splendida: la nostalgia. Nostalgia di quel Dio sconosciuto di cui lo spirito greco intuisce l’esistenza, ma che non può conoscere con la sola ragione.

Nata così, dall’incontro tra lo spirito greco e quello giudaico-cristiano, l’Europa vive la sua grande avventura bimillenaria, che dal Sacro Romano Impero di Carlo Magno giunge al Medioevo delle grandi cattedrali. Nel frattempo, nel VII secolo, con la conversione al cristianesimo dei popoli slavi e poi germanici, l’Europa ortodossa si estende dalla Russia ai Balcani. E oggi, che la storia politica ci ha divisi dai popoli dell’Est (ma non dal loro cuore), non possiamo dimenticare l’appello accorato di Giovanni Paolo affinché l’Europa torni a respirare con i suoi due polmoni, l’Oriente e l’Occidente.

Lo sguardo del Papa corre lontano e allarga i confini di una Europa ideale. La conquista islamica purtroppo ha diviso in due le popolazioni che si affacciano sul Mediterraneo: il mare nostrum dei Romani Si rompe così un dialogo prezioso con l’Africa, che nei primi secoli dell’era cristiana ha dato i natali addirittura a sant’Agostino, una delle figure più alte dell’Occidente cristiano, nativo dell’Algeria. La Russia, l’Africa, il nord Europa: il puzzle si allarga. Ma non sono i confini geografici a preoccupare il Papa emerito. Due snodi, due fatti essenziali si succedono a distanza di due secoli nella storia dell’Europa: la Riforma protestante e l’Illuminismo. Ma cos’è stato l’Illuminismo, si chiede il Papa? Se lo spirito greco ha reso ragionevole la fede cristiana, dandole un contributo formidabile di pensiero, con l’Illuminismo la fede diventa superflua, Dio non è negato ma relegato in un cassetto. Così, come logica conseguenza, morale e costume, pensiero e prassi, morale e politica si staccano, con grande disappunto di papa Ratzinger. Abbandonati questi presupposti, viene meno la costruzione comune. E le conseguenze di tutto ciò coinvolgono temi caldi come l’ecologia, la contraccezione, l’omosessualità, il sacerdozio femminile, i rapporti con l’Islam.

Ecco allora quali debbano essere le caratteristiche morali utili alla costruzione di una nuova Europa: innanzitutto non essere una cultura dell’avere (di qui la critica al consumismo); poi promuovere la tolleranza e il rispetto per tutte le fedi; terzo, sostenere la dignità del matrimonio, della famiglia e della fedeltà coniugale; infine coltivare l’amore per i malati, i deboli, gli anziani Il seme di speranza che può nuovamente fecondare l’Europa post-cristiana è dunque il Vangelo, annunciato in una società multiculturale e multietnica, dove cattolicesimo, protestantesimo e laicismo devono dialogare tra di loro e dove sia riconosciuta la libertà religiosa.

Se Benedetto XVI con parole dure parla di “apostasia” a proposito dell’Europa, gli fa eco, nell’introduzione a questo libro “La vera Europa” lo stesso papa Francesco, che afferma senza se e senza ma come il cuore dell’Europa e della sua cultura è Cristo, il Dio fatto uomo. Se l’uomo fosse frutto di una casuale evoluzione – prosegue papa Francesco – sarebbe possibile sacrificare l’uomo a qualsiasi ideologia. E oggi la grande ideologia è il relativismo che relega Dio a una delle tante ipotesi possibili, negando di fatto la verità storica dell’incarnazione. “Chi erra su cosa è l’uomo, attacca Dio stesso” scrive papa Francesco. E conclude: “Oggi in Europa va sempre più smarrendosi proprio l’idea del rispetto di ogni vita umana, a partire dalla sua sacralità”. Questo che rappresenta forse l’ultimo grande appello all’Europa da parte di due grandi papi – Francesco e l’emerito Benedetto XVI – troverà ascolto a Bruxelles?

Joseph Ratzinger / Benedetto XVI
La vera Europa. Identità e missione.
Introduzione di Sua Santità papa Francesco
Cantagalli 2021

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