Resurrezione

(Pasqua)

L’avrebbe riconosciuto tra mille
Ma in quell’alba – che assomigliava tanto
Al primo giorno della Creazione
Tutto era così nuovo e il suo spirito (confuso)
Ancora non lo riconosceva

Il santo giardiniere vangava – silenzioso
Un cappello di paglia gli adombrava il Volto
Erano spariti in Lui i segni della morte – e i piedi
Quei piedi affondati tra le zolle scure a benedire la terra
Erano gli stessi che lei aveva unto
E lavato di lacrime quel giorno

– Donna non piangere!
Le bastò quel suono familiare di voce
che la chiamava – Maria!
Lo stesso suono che all’inizio della Creazione
Nel primo giardino chiamava Adamo

Per istinto Lo riconobbe
Come un eco venuto da lontano
Dagli spazi siderali del cuore

Così nel principio Dio parlava all’uomo
Nella brezza del giorno – così in quest’alba
Parla a una donna come alla Donna
Che nel primo inizio Si era scelto per sè
Immacolata e madre
E all’angelo aveva risposto – Sì

Di bianco e primavera infittisce
Il ramo del mandorlo e quel Corpo
Nato al cielo esce come una colomba
Dal buio del sepolcro

Corpo restituito alla Madonna – a tutte le madri
E a te Maria di Magdala che in quest’alba
Non lo puoi toccare
Non puoi ma ritenti l’abbraccio
Di quel giorno ai Suoi piedi – mentre (ancora confusa)
Al giardiniere chiedi: – dimmi dove lo hai posto
E andrò a riprendere l’amato del cuore