Nozze di Cana

(seconda domenica dopo l'Epifania)

Maria lo sapeva quando entrò nella stanza
La stanza coi tappeti rossi appesi alle pareti
Lei sapeva che quelle anfore erano il segno

Della sovrabbondanza di Dio per noi

Suo Figlio non era ancora arrivato
Ma lei provava una strana attrazione
Per quelle giare di pietra rotonde

Quelle anfore sarebbero state il segno
Del primo intervento di Dio
Così anticipò il Figlio – Fate quello che vi dirà!

(Dietro le palpebre chiuse
L’acqua scorreva dal fianco aperto
Acqua mista a sangue – E ancora scorreva
Acqua lungo i fianchi mentre Giovanni il Battista battezzava)

Gesù seduto a tavola riaprì gli occhi dalla visione
Aveva visto passato e futuro
E ora incrociava al presente
Lo sguardo tenero e azzurro della Madre
Che diceva – Gesù non hanno più vino!

Allora ordinò ai servi – Riempite le giare!
Portate al maestro di tavola
L’acqua mutata in vino

Quel giorno a Cana di Galilea
Si compiva il primo miracolo – stupenda catechesi
Sotto gli occhi stupiti dei discepoli

Quel vino è il mio sangue – diceva
Ma i discepoli non capivano che Lui era lo Sposo
E Sua Madre la Chiesa

Immagine e Sposa del banchetto futuro del cielo.