La domenica della Samaritana

Quanto profondo il tuo desiderio o donna!

Quante fosse profondo quel pozzo la donna non lo sapeva
Solo attingeva e attingeva ogni giorno quanto le bastava
Ma quando Gesù guardò con lei nel fondo del pozzo

Scoprì che il suo desiderio era infinito – secoli e secoli di attesa
Fino al cielo di Abramo – fino alle stelle che nel loro infinito girovagare
Trovarono quel pozzo che Giacobbe aveva scavato 1500 anni prima

Nelle lunghe gelide notti nel deserto nei guizzi del fuoco il disegno
Le scintille salivano in cielo e scendevano formando
Fiori di stelle nell’acqua del pozzo

A darle sapore– e ora quell’uomo le dice
Dammi da tu bere! Cosa rispondere? Come difendersi
Da quella sfida a pescare nell’abisso infinito del proprio cuore?

Provò con altre domande, domande inutili: come mai tu chiedi da bere a me
che sono una donna samaritana – e ancora: dove bisogna adorare
il Dio delle stelle – sul monte Garizim o sul monte di Gerusalemme?

Gesù di rimando: vai a chiamare tuo marito
Ma la donna non ha marito – samaritana rubacuori
Ne ha avuti cinque e qui comincia a cedere – ad essere sincera

Donna io ti prometto dell’acqua vera
Che disseti il tuo vero desiderio d’amore
Lei lascia la brocca e corre in città a raccontare a tutti
Che forse quell’uomo è il Messia
Escono dalla città leviti e sacerdoti

Escono dalla città incontro al Giudeo
Fermo sotto il sole e attorniato dai discepoli – stanco e affaticato
I discepoli si mischiano ai samaritani.

Gesù e la donna restano soli
Amati di un amore che c’entra con le stelle
Lei non sarà più la stessa – e tutti la ricorderanno

Come la donna samaritana caduta nel pozzo dell’Amore
Quello che sta in alto come un buco bianco nel cuore di Dio
Come un pozzo che raccoglie nel cielo le stelle.