Una flotta - da invisibile filo tirata - viene a noi

Acqua sui tetti il pulsare dei vivaci migranti
Piccoli suoni di becchi e poi la violenta folata
D'ali all'unisono e voli in picchiata
A stravento che impattano in un corpo solo
sulla vela tesa impazzita dell'aria
- poi improvviso silenzio si alterna
all'assordante vociare
e lo stormo migrante riparte in geometriche ardenti fiammate
coltello rovente nell'aria umida
ventaglio precipite a compitare sui rami
sulle antenne un'ordinata sequenza di bosco

... e le case diventano navi
le loro antenne affollato sartiame
l'aria è una vela impregnata
di malinconici umori
sguazzanti tra i soli che nascono e si nascondono brevi

....

...e ancora un assalto inatteso dal nulla
dove assiepano tra le foglie satollando le gole di bacche
l'aria di suoni e quei rami
di un desiderio antico
lanciando sopra le onde le vele afferrate a quel disco
molle del sole

.....

...e ancora un assalto - non pago non certo - lo stormo
che le antenne abbiano captato il segnale
e noi il segno che è in loro
- e tornano per noi dal nulla
- a invadere l'aria nostra
scrosciante assordante ancestrale vocio
vanno vengono sbiadiscono
e non sappiamo dove né quando sia l'ultimo addio
e non sappiamo dove zittiscano
seguendo all'unisono il segnale nascosto dalla sapiente regia
o il chissaché che gli preme nel sangue

.....

...e ancora pulsa l'impatto di più di mille ali
frullando nell'aria in unico botto che impatta
distoglie dal nostro breve istante lo sguardo e la mente
e sono già lontani a ripetere le loro armoniche
geometrie pulsanti
i loro solidi evolventi in rotazione
attratti da quell'unico invisibile punto infiammato
sfuggente tra i tetti e l'azzurro

...

... e ancora tornano e ancora ritornano
insistendo verso l'unico punto di fuga

...

.... ancora una volta sciamando premendo e indugiando
a disegnare triangoli nastri fruscianti d'addio
banderuole e maniche a vento
d'improbabili approdi
decisi a partire ma poi richiamati
dall'invisibile filo a cui restiamo appesi
di desiderio fino a quel cenno estremo
di cui non sappiamo e che pulsa
nel brivido del loro sangue acceso sotto le ali
punto infiammato verso cui lo stormo anela

(e a noi pare penultima fuga
presagio di un ulteriore incontro)...

verso il triangolo muto del sangue pulsante di un dio
un po' più a sud.