La necropoli*

S’apre l’asfalto come un avello
E i morti sorgono – ossa di flauto
Cantano l’alleluia bello – ossa di martiri

Dall’antica necropoli paleocristiana
Semi d’eternità brillano
Sotto un sole occhi di metropolitana

Milano scorre nelle sue vene

Lo scavo della linea blu ora si ferma
Ad onorare i corpi ricomporre le impronte
Del passato – anfora lucerna

E un bicchiere intatto brilla nella mente
Di vetro dietro il capo del morto

Bocche sepolte ora respirano
L’asfalto come un’urna ha conservato
Ciò che davanti al portico di Ambrogio

Sembrava perduto

Si passa si ha fretta di andare
Ma un monito dice – non avere fretta
Quello che io sono tu sarai un giorno

Cavaliere senz’armi senz’occhi senza ritorno

L’eternità è un fascio che dura
In questa dura età dello sconforto
Mentre là sotto scorre e batte il polso

Di un altro tempo a cui il tempo nostro riede.

*Duecento scheletri dalla necropoli romana e paleocristiana di Sant’Ambrogio e San Vittore.