Figliol prodigo

Non lo sapevo di esserti così vicino
Adesso che la tua mano stringe la mia
E il tuo petto sul mio si fa sentire
Due cuori all’unisono

Non lo sapevo e mi sembrava
Di essere così distante
Dalla tua grande casa tra i campi
Biondeggianti per la mietitura

Mi sono detto – tornerò da mio padre
Non per paura ma per la troppa
Nostalgia che mi scava il petto
Come una conchiglia vuota

Mi sono detto – tornerò alla casa
Che mi ha visto bambino
E che un giorno ho abbandonato
Là io sono nato – là rinascerò

Correrò da mio padre e gli dirò
Non sono più degno di essere tuo figlio
Ma lascia che all’ombra del cortile
Possa restare tuo inutile servo

Sono così lontano
Da te e da mio fratello
Che io credevo vicino
Al tuo cuore paterno

Lui è sempre stato geloso
Della mia risata schietta
Della mia bocca aperta al sorriso
Come una zucca dai semi allineati

Io ero un semplice fiore di campagna
Lui un impeccabile giglio
Il tuo figlio maggiore era l’erede
Io il figlio perduto

Ma lui non aveva il tuo cuore
Che invece avevo io – figliol prodigo
Quello slancio che ho imparato da te

Un tempo siamo stati tutti e tre
Insieme felici – ma adesso mio fratello è fuori di sé
Fuori dal banchetto che tu hai preparato

Dal tuo invito a cena – ma penso
Che anche a lui la nostalgia scaverà nel petto
E la mia pena lo farà ritornare

Al tuo cuore di padre al mio di fratello
Al grande abbraccio
Nella casa del padre.