La settimana autentica (1)

Ci incamminiamo (forse un po’ riottosi
oppure pieni di sentimenti buoni)
Verso il passaggio oscuro scavato
All’origine in una grotta d’asino e bue

E ora (è quasi aprile) ancora la pietra
A fare da scrigno all’aurora – a custodire
Il Corpo come in Michelangelo
Dove umano e divino si sposano

Nella sua bianca Pietà caduta come neve a primavera
Neve di fiore dove lo Sposo e la Sposa
S’incontrano nel vertice di questa chiara sera
In questa notte paradigma d’ogni notte

Vertice della Settimana Autentica che viviamo
Si taglia ogni ramo si distendono i mantelli
Dei nostri peccati perché Lui li calpesti
Ne faccia bianche vesti

Come nel giorno del battesimo
Il nostro là nella parrocchia
Là fuori mano – e il suo nel Giordano
Periferia delle genti

Nel prato esce un botton d’oro
A suggellare l’Autentica Settimana
In cui il tempo sfilacciato – esausto
Si contrae – è pronto a fare

Rifiorire la terra – ma perché il fiore
In questa notte in cui Cristo muore?
Perché il dolore? il tempo (il suo cuore)
si è contratto tutto in Lui

Come un grappolo nella mano
In questi sei giorni che assomigliano
Alla Creazione – ma cosa c’è di Autentico
Cosa c’è di vero in tutto ciò? cos’è la verità?

Quid est veritas? Est vir qui adest! (2)

La verità è quest’uomo – l’Uomo dei dolori
Sono io davanti a te Pilato – e i fiori
Sbocciano e fluttuano in questo
Mare verde ondulato a festa

Orlato di bianco come la Sposa
Che attende lo Sposo nella notte
Quando le vigne inseguono le vigne
Si cercano nella nostra bella campagna

– Dove lo Sposo del mio cuore?
In collina nel giardino (nell’orto) l’ho cercato
Là dove la pietra del sepolcro spacca
In una gemma nuda

È il primo giorno – Egli è qui

1 Espressione del V secolo che riguarda la Settimana Santa anche nella chiesa romana ma che solo la Liturgia Ambrosiana ha conservato
2 Cos’è la verità? E’ l’uomo qui davanti a te!.