Kazimir Malevic, Mietitura (1929)
Assunta 2024
La fienagione sei tu
Terra bellissima
Immacolata di messi e fiori
Ora che ti distacchi in volo
Promesse e devozioni ci hai strappato
Prima di salire – e adesso
Dove sei non ci è dato vedere
Ma la tua promessa è qui tutta bianca
Su questa terra assetata di fieni
Ora che te ne vai
Il cielo non è più lo stesso
La terra lo rispecchia in un riflesso
Ci hai assunto – milizia terrena
Lume di carità tra le tue dita
Fiume di fedeltà tra le tue braccia
Granello di senape nascosto
Sotto la piega del tuo manto
Squilla alta la campana
Dalla chiesetta di san Nicola
Lungo la staccionata il mantice
Di una vacca soffia nell’ombra
Sull’erba falciata di fresco
E un cielo luminoso amaranto
Sontuoso accompagna il tuo Transito
Tra il giallo dei campi lontano
E una luce rimasta impigliata laggiù
In un raggio di silenzio
Corolla di fiore tu sei che tracima
Nel bosco tra le nostre foglie assenti
SEI TU LA FIENAGIONE
Sei tu la fienagione
Che prima di salire in cielo indugia
Sopra questa terra bianca
Matura di stagione
Trema il tuo manto
Di papavero bianco e azzurro fiordaliso
Su questa terra antica
Che in silenzio lavora
un pane di paradiso
Tu sei lievito e farina – noi siamo la fame
Tu sei la voce delle cicale
Noi il risveglio in questo meriggiare
Appari e poi non ci sei più
ci hai lascito
In questo solco ormai mietuto
Della stagione il distacco
Dal suo oro e dalle stelle minuziose
Di te ci parlerà solo il vento
Il suo soffio quando scenderai
muta tra le foglie.