Famiglia Cristiana n° 10 - marzo 2010

SPECIALE MOSTRE

TEATRO E PITTURA SPOSI A ROVERETO

Se ci fu un'epoca in cui la magia del teatro sposò la pittura, quell'epoca fu l'Ottocento.

Il clima romantico esaltava i personaggi della storia, del mito e della leggenda: dalla Grecia di Elena e Achille alla Roma di Antonio e Cleopatra, dalle saghe nordiche dei Nibelunghi al Medioevo di Paolo e Francesca e Tristano e Isotta, fino alle indimenticabili figure di Ofelia e Amleto.

Pittura e teatro hanno sempre fatto a gara per raccontare e suscitare emozioni. Influenzandosi e integrandosi a vicenda. Una mostra così nasce da sé. Tutte le arti, da sempre confluiscono nel teatro, linguaggio totale dove si sposano corporeità e gesto, musica e parola, scenografia e luce. Lo avevano capito artisti come Pablo Picasso e Marc Chagall che, agli inizi del Novecento, offrirono la loro collaborazione, l'uno creando i costumi per i Balletti russi di Daghilev e l'altro allestendo le scenografie del Teatro ebraico di Mosca e preparando i costumi per l'Uccello di fuoco di Stravinskij.

La mostra apre con la pittura di storia greco-romana del francese Jacques Louis David (1748-1825); per passare poi al fascino dei personaggi e delle atmosfere shakesperiane evocate da pittori nordici come Heinrich Fussli (1741-1825) e William Blake (1757-1827). Eugene Delacroix (1798-1863) è il grande interprete del melodramma mentre Francesco Hayez (1791-1882) rappresenta con Dominique Ingres (1780-1867) la teatralizzazione della storia di gusto medievale e trobadorico. Dalla caricaturalità dei personaggi di Honoré Daumier (1808-1879) la mostra ci conduce alla fresca, straordinaria capacità di Edgard Degas (1834-1917), pittore di ballerine e musicisti, di smitizzare il melodramma da "palco" con uno sguardo più moderno. Il suo sguardo veloce e "fotografico" dietro le quinte e nei camerini, i suoi inediti e arditi tagli fanno a gara con la pittura di Toulouse-Lautrec (1864-1901), la grafica dei suoi manifesti che pubblicizzano gli spettacoli nei caffè concerto e nei teatri parigini.

Edouard Vuillard (1868-1940) spazia dalle illustrazioni per il teatro del drammaturgo norvegese Henrik Ibsen alla grafica dei programmi teatrali e all'illustrazione del Cantico dei Cantici. Un capitolo a parte merita il simbolista Gustave Moreau (1826-1898) e i suoi studi di costumi e atmosfere teatrali languide e decadenti: il pittore si concentra soprattutto su personaggi femminili: Ofelia, Salomè, Elena di Troia. è a partire dalle scenografie delle opere di Richard Wagner, giudicate troppo ridondanti e invadenti nel loro illusionismo naturalistico, che lo scenografo svizzero Adolphe Appia (1862-1928) realizza con i suoi bozzetti una vera e propria rivoluzione: eliminati i trompe l'oeil e le illusioni della bidimensionalità, trasforma il palco. Esso diventa un cubo prospettico in cui la luce "elettrica" (è questa la novità) con le sue ombre nette gioca con i corpi umani e l'architettura di solidi geometrici, come scale e colonne, che rappresentano,
per esempio, gli alberi di un bosco. è nata la scenografia moderna.

Dalla scena al dipinto
La magia del teatro nella pittura dell'Ottocento. Da David a Delacroix, da Fussli a Degas
Rovereto, Museo di arte moderna e contemporanea (Mart), fino al 23 maggio
Informazioni: telefono 800/39.77.60
www.mart.trento.it