Famiglia Cristiana n° 15 - aprile 2009

Arte e fede d'Oriente in una bellissima mostra a Venezia

LA BELLEZZA DELL'ETIOPIA CRISTIANA

Il mito della regina di Saba sbarca a Venezia. Sul Canal Grande, nella prestigiosa sede dell'università Ca Foscari, si è aperta una mostra che fa conoscere per la prima volta al grande pubblico i tesori dell'arte e della cultura dell'Etiopia, paese trascurato, fuori dalle rotte turistiche e noto agli italiani per l'avventura coloniale o per la recente restituizione dell'obelisco di Axum.
Eppure questo popolo, isolato geograficamente nel Corno d'Africa, circondato da popoli di origine musulmana e oggetto delle mire espansionistiche europee, ha conservato in tre millenni di civiltà pressochè immutata le sue antiche tradizioni. Ebraiche e poi cristiane. A partire dall'incontro tra la mitica regina di Saba e Salomone, da cui sarebbe nato Menelik I, primo re della dinastia etiope. Fino all'inizio del cristianesimo fondato su un patriarcato locale in armonia con Roma e che recentemente si è reso autonomo dalla vicina Chiesa copta.
Il titolo della mostra (Nigras sum sed formosa - Sacro e bellezza dell'Etiopia cristiana, aperta fino al 10 maggio) dà voce alla regina di Saba: "Sono nera ma bella". All'inaugurazione, sua Santità il patriarca etiope Paulos si é commosso davanti alla foto di un ragazzino della sua gente, pelle scura, neri occhi a mandorla sgranati sul mondo. Occhi che somigliano a quelli delle bellissime icone esposte nel percorso insieme a croci processionali, sistri (strumenti musicali), tamburi, rotoli magici per la preghiera, foto e filmati che ci introducono nella vita del popolo etiope, nella bellezza dei suoi riti e nel fascino delle chiese rupesti della città santa di Lalibela.