Famiglia Cristiana n° 17 - aprile 2005

VIAGGIO NELLE GROTTE VATICANE E NELLA NECROPOLI ROMANA

NEL CUORE DI SAN PIETRO

Giovanni Paolo II riposa al posto di papa Roncalli, vicinissimo alle reliquie del primo Papa, che negli scavi del '39 sono state ritrovate.

Ora che il corpo di Giovanni Paolo II riposa nelle sacre Grotte Vaticane, nella nicchia lasciata vuota dal beato papa Giovanni XXIII (la prima a destra, la più vicina alla cripta della Confessione, dove c'è la tomba di san Pietro), una grande folla si raduna, già prima dell'alba, per entrare. Come le pie donne in quell'alba pasquale dei racconti evangelici.
Dopo le interminabili code per onorare la salma del grande Papa, dopo la gloria dei funerali in piazza San Pietro, ora è il tempo della preghiera umile e silenziosa. La storia dei cristiani è fatta di catacombe e di liberi cieli, di morte e di vita. Ora che il corpo del Papa è un seme deposto nella nuda terra, è il tempo di scendere negli angusti spazi delle Grotte Vaticane, dove le telecamere si muovono a fatica e, nella luce fioca, non possono che mostrare quella semplice lapide davanti a cui si chiedono miracoli, si prega per il nuovo Papa e per la beatificazione del suo predecessore, Karol il grande.
Le sacre Grotte Vaticane si trovano tre metri sotto il pavimento di san Pietro e corrispondono grosso modo alla navata centrale della primitiva grande basilica costantiniana del IV secolo. Gli angusti spazi, caratterizzati da volte a botte ribassate, furono scavati dagli architetti rinascimentali per preparare le fondamenta dell'attuale basilica di San Pietro.
Le Grotte si diramano in nicchie, corridoi e cappelle laterali, formando quasi la pianta di una piccola chiesa a tre navate (le Grotte vecchie) che fiorisce in una grande abside semicircolare con cappelle e monumenti funebri (le Grotte nuove), disposti a raggiera intorno alla stanza che è il centro e il cuore stesso della cristianità: la tomba di san Pietro.

Essere vicini alla tomba di Pietro

Farsi seppellire nelle Grotte Vaticane, vicino alla tomba di Pietro, è stato il desiderio di molti Papi, re e regine; così come lo fu per i primi cristiani e anche per i pagani. Tra le più antiche personalità sepolte nelle Grotte ricordiamo l'appena 25enne papa tedesco Gregorio V (996-999), l'imperatore Ottone II (morto a Roma nel 983) e Adriano IV (1154-1159), unico Papa inglese della storia; papa Bonifacio VIII (1294-1303), che proclamò il primo Anno santo e che riposa sotto la splendida scultura di Arnolfo da Cambio; papa Pio VI Braschi (morto prigioniero dei francesi nel 1779) è racchiuso in un sarcofago paleocristiano, ma rivive nel marmo in cui Antonio Canova lo immortalò in preghiera. Tra i re, ancora Giacomo III Stuart e i suoi figli, ma per noi è importante visualizzare la tomba della regina Cristina di Svezia (1626-1689), perché è attigua alla nicchia di Giovanni Paolo II, a pochi passi da quella cripta della Confessione davanti a cui lo abbiamo visto tante volte pregare, come il papa Braschi del Canova.
Se si eccettuano gli ultimi Papi sepolti nelle Grotte Vaticane (Benedetto XV, Pio XI e Pio XII, Paolo VI, papa Roncalli, Giovanni Paolo I e II), molti Pontefici del passato preferirono invece essere sepolti altrove: Pio IX, per esempio, riposa nella basilica di San Lorenzo fuori le Mura, Leone XIII in San Giovanni in Laterano. Lo stesso papa Giovanni Paolo II sembrava dovesse essere sepolto nella cattedrale di Cracovia. Pio XI invece, morto nel 1939, desiderò così ardentemente essere sepolto "quanto più vicino fosse possibile alla Confessione di Pietro" che il suo successore, Pio XII, ordinò una vasta campagna archeologica intorno alla tomba di Pietro per stabilire l'autenticità di quel luogo.

Una piccola Pompei in Vaticano

Si scavò nascostamente per 10 anni, anche durante la seconda guerra mondiale. Nessuno aveva mai scavato in quel luogo, sia per timore di profanarlo, sia perché per la tradizione quella era l'unica certa sepoltura di san Pietro: con significativa continuità vi furono infatti edificati sopra tre altari, quello di Gregorio Magno (590-604), quello di Callisto II (1123) e l'attuale che risale a Clemente VIII (1594). Questi scavi della campagna 1939-1949 hanno fatto venire alla luce un'intera necropoli, una specie di piccola Pompei sorta sul colle Vaticano, nel luogo in cui Pietro subì il martirio "insieme a un gran numero di eletti" e fu sepolto: il circo di Nerone, segnato al centro dall'obelisco egiziano che fu poi spostato al centro della piazza San Pietro, a indicare la rivoluzione copernicana portata dal cristianesimo.
Intorno alla poverissima sepoltura di Pietro - avvenuta nella nuda terra - erano infatti sorte le antiche tombe pagane, vere e proprie domus in muratura con urne cinerarie, tombe, sarcofagi e bellissimi dipinti alle pareti: una vera e propria città dei morti dove la vita quotidiana tranquillamente si prolungava; e dove sulle terrazze, estive, addirittura si organizzavano banchetti.
Questa necropoli, visitabile a piccoli gruppi guidati (prenotando presso gli uffici della Fabbrica di San Pietro), portò gli archeologi alla tomba di Pietro: quell'apparentemente insignificante tumulo di terra verso cui erano orientate le tombe, anche pagane, e che un muro di rispetto metteva in evidenza. Il famoso "muro rosso" davanti al quale già nel II secolo fu eretta l'edicola del "trofeo di Gaio" che, con le sue colonnine, segnava l'ingresso alla "tomba gloriosa" dell'Apostolo Pietro: qui Costantino eresse nel VI secolo un'edicola che corrisponde all'attuale Confessione. Sempre ai tempi di Costantino furono scoperchiati i tetti della necropoli pagana, così da interrarla e renderla una solida base per le fondamenta della basilica costruita sulle ossa di Pietro: si sapeva che dietro quelle mura stava la sua tomba, il luogo era certo per tradizione ma nessuno avrebbe osata aprirlo, profanarlo, traslarne le ossa.

Il "giallo" delle ossa di san Pietro

Sul muro costruito ai tempi di Costantino, l'epigrafista Margherita Guarducci trovò centinaia di graffiti con invocazioni a Cristo e a Pietro. Penetrati infine nella tomba gli archeologi, guidati da monsignor Kaas, trovarono un piccolo ossario con la scritta in greco: "Pietro è qui" che diede loro la certezza che "quello" era il luogo. Pio XII ne diede l'annuncio alla radio in occasione dell'Anno santo del 1950: "è stata trovata la tomba del Principe degli Apostoli". Ma l'ossario si rivelò vuoto. Solo nel 1953 il ritrovamento fortunoso di alcune ossa di un uomo di 60-70 anni, avvolte in un prezioso panno di porpora intessuto con fili d'oro e con attendibilità provenienti dal loculo (ma spostate ai tempi di Costantino nell'edicola, come rivelano frammenti di muro rosso), diede a Paolo VI la convinzione che doveva trattarsi con ogni probabilità dei resti del corpo di san Pietro: li fece racchiudere in una scatola di plexiglas insieme a un cartiglio chiuso in cui si afferma che quei resti "si pensa" siano dell'Apostolo Pietro.

Il pellegrinaggio ai luoghi santi

Se al centro della cupola di Michelangelo si appendesse un filo a piombo, esso andrebbe a cadere esattamente su quella modesta scatola di plexiglas, confermando una tradizione di duemila anni di arte e di fede. Si capirà allora meglio il significato della Confessione di Pietro, quella nicchia da cui risplende a mosaico l'icona bizantina di Cristo, visibile anche dalla balaustra di San Pietro, che arde delle sue 99 lampade votive; sotto l'icona, la preziosa cassetta non contiene le ossa di Pietro (che si trovano più in basso) bensì i pallii (stole con croci) che il Papa conferisce ai neoletti vescovi metropoliti per segnare il loro legame con Pietro.
Si capirà allora, sotto le Grotte Vaticane, qual è stato il significato dei grandi pellegrinaggi verso le tombe degli apostoli: a San Pietro a Roma, a Santiago de Compostela; e soprattutto alla grotta dove il Maestro è nato (Betlemme) e dove è stato deposto in un tomba nuova: il Santo Sepolcro di Gerusalemme, dal quale è risorto. Si capirà meglio anche quell'immenso pellegrinaggio suscitato dalla morte di Giovanni Paolo II.
Da quella nicchia nelle Grotte Vaticane, a destra della Confessione, da cui presto, come è avvenuto per papa Roncalli, il suo corpo risalirà nella grande basilica di San Pietro, per essere onorato tra i santi. Pietro, l'umile pescatore di Galilea, sarà sotto, qualche metro più in basso, a coprirgli le spalle.