Famiglia Cristiana n° 51 - dicembre 2008

IL NOSTRO CALENDARIO RACCONTA LA VITA DELL'APOSTOLO

LA FORZA DI CRISTO NELLA DEBOLEZZA DI SAN PAOLO

Le miniature della Biblioteca marciana di Venezia. Più eloquenti delle parole per conoscere un grande uomo.

-Quanto più si leggono e si penetrano le epistole di san Paolo, la sua vita, tanto più si ama e si entra nella vera via della santità", scriveva don Giacomo Alberione, fondatore della Pia Società san Paolo. Un invito mensile a seguire le orme di Paolo nella sua vita e nei suoi scritti è rappresentato dal Calendario 2009 che offriamo ai lettori di Famiglia Cristiana in occasione dell'Anno paolino 2008/2009. Il pennello guizzante e carico di colori dell'anonimo miniaturista medioevale, autore delle illustrazioni riprodotte nel Calendario, ci racconta infatti i momenti salienti della vita del tredicesimo apostolo. Non solo, ma attraverso i capolettera miniati - gli incipit - ci invita a leggere le sue Epistole, che si presentano ornate di fregi e impreziosite dall'oro, simbolo della luce divina.
La sontuosità di queste miniature, dai tratti anche ingenui, quasi un moderno racconto a "fumetti", ci trasporta nei primi anni del XIII secolo quando, all'interno di chiese e monasteri, gli affreschi e le sculture raccontavano la Storia Sacra a chi non sapeva leggere, mentre la Parola di Dio veniva proclamata in latino dai grandi messali ricchi di illustrazioni.
Quelle che presentiamo nel Calendario sono tratte da due antichi codici miniati del XIII secolo, il codice Lat. Z 10 e Lat. III, 11 entrambi conservati alla Biblioteca marciana di Venezia. Si tratta di immagini che illustrano la vita di san Paolo descritta negli Atti degli apostoli e nelle Lettere che l'Apostolo inviava alle comunità da lui fondate nei suoi numerosi viaggi missionari (Gàlati, Efesini, Corinzi) o, personalmente, ai suoi fedeli e amatissimi discepoli Timoteo e Tito.
Se l'ambientazione delle scene, le architetture e i costumi rispecchiano l'immagine della società medioevale del primo Trecento, il ritratto fisico di Paolo corrisponde a quello tramandato dalle più antiche icone: piccolo di statura, insignificante all'apparenza, il volto emaciato forse per disturbi allo stomaco. La sua immagine conferma quello che dicevano di lui gli avversari: -La sua presenza è debole, la parola dimessa" (2 Cor. 10,10). Anche il suo eloquio non doveva essere infatti brillante, come ci ha recentemente ricordato papa Benedetto XVI (28 giugno 2007): -Paolo condivideva con Mosè e Geremia la mancanza di talento oratorio".

Il martirio sulla via Ostiense

Nelle miniature Paolo appare come un povero uomo sorpreso dalla forza di quel Dio che perseguitava nei cristiani: scaraventato a terra sulla via di Damasco; rannicchiato in una cesta e calato nottetempo dalle mura di Damasco per sfuggire alla prigionia; sfinito sotto i terribili colpi del flagello romano; stretto in catene; infine, decapitato sulla pubblica strada dalla spada impietosa di un soldato romano.
Paolo subì il martirio sulla via Ostiense, nella zona delle Acque Salvie, dove oggi sorge l'Abbazia delle tre Fontane. Durante la persecuzione di Valeriano il suo corpo, insieme con quello di Pietro, fu nascosto e venerato nelle catacombe di San Sebastiano, lungo la via Appia. Il 18 novembre 324 fu traslato nell'antico cimitero lungo la via Ostiense dove ancora oggi riposa sotto l'altare maggiore della basilica di san Paolo fuori le mura. Lo conferma una lapide del IV secolo: PAOLO APOSTOLO MART.