19 aprile 2025

da: Il Sussidiario

Terrasanta
Oltre il Giordano, la memoria di quella vita immortale che inizia col battesimo

Santuario Al Maghtas - Giordania

Ad Al Maghtas (Giordania), a pochi chilometri da Israele, il 10 gennaio scorso è stato inaugurato un santuario nel luogo dove, secondo la tradizione, è avvenuto il Battesimo di Gesù

Giordania. A pochi chilometri dalla Terra Santa, sulla sponda orientale del Giordano è stata inaugurata una nuova basilica da lasciare a bocca aperta, dedicata al Battesimo di Gesù. Costruita nella chiara pietra locale proveniente da Hebron, una facciata neoromanica affiancata da due torri campanarie possenti, genialmente ruotate di 45 gradi, il tutto opera dell’architetto francese François Lacoste, e con vetrate provenienti dal Libano.

Il posto è veramente unico se si pensa che davvero qui “oltre il Giordano”, come si legge nel Vangelo, Giovanni Battista ha battezzato Gesù. Lo dimostrano i resti di una chiesa bizantina del quarto secolo ritrovati nel 1995 dall’archeologo francescano Michele Piccirillo insieme a due altre importanti località qui vicino: il monte Nebo e la grotta di Elia.

Nel nuovo santuario, inaugurato il 10 gennaio scorso (Festa del Battesimo di Gesù), in questi giorni la comunità religiosa locale dei Padri del Verbo Incarnato celebra la sua prima Pasqua. Da qui si può scoprire una seconda Terra Santa in Giordania, divisa (e unita) dallo scorrere del fiume. Qui gli ebrei guidati da Giosuè passarono il Giordano per esplorare per la prima volta la terra promessa. Dal monte Nebo Mosè guardò la Terra Santa senza poterla raggiungere e lì morì. Anche il profeta Elia passò il Giordano in questo punto e venne rapito in cielo su un carro di fuoco.

Nella grotta di Elia, su una collinetta che sovrasta proprio la nuova basilica, trovava rifugio ai tempi di Gesù lo stesso Giovanni Battista. Un luogo che Gesù frequentava volentieri e in cui portava i suoi discepoli. Infine più in su, verso Oriente, in pieno deserto, su un rilievo di circa 700 metri sorgono i resti della fortezza di Macheronte dove proprio Giovanni Battista fu decapitato.

In questi anni intorno ai lavori di edificazione della basilica si sono alternati vari papi. Primo tra tutti nel 2000 papa Giovanni Paolo II che da qui si fece portare sul monte Nebo, per contemplare Gerusalemme nel punto esatto in cui Mosè vide per la prima volta la terra promessa. La prima pietra del santuario del Battesimo di Gesù fu posta da Benedetto XVI durante la sua visita in Terra Santa del 2009. Papa Francesco visitò il luogo nel 2014. Il 10 gennaio, all’inaugurazione del santuario, per la Santa Sede era presente il Segretario di Stato Pietro Parolin. E il patriarca di Gerusalemme, cardinal Pizzaballa, ha fatto pervenire l’augurio che questo luogo santo diventi sempre più un centro di preghiera e unità tra i popoli.

Purtroppo anche in questa Pasqua, come ci ricorda Padre Sergio Perez, argentino, superiore della comunità dei Padri del Verbo Incarnato a cui è affidata la cura del santuario, il cielo è attraversato da “fuochi d’artificio”, come lui li chiama, razzi provenienti da Iran e Arabia Saudita e diretti su Israele. Saette che illuminano il cielo di questa Pasqua che padre Sergio si prepara a vivere con la sua comunità. “Qui giungono pellegrini da varie parti del mondo anche se non è facile arrivare, ci vogliono permessi particolari e noi religiosi dobbiamo andare a prendere i nostri ospiti alla frontiera con Israele”.

“I progetto di costruzione del santuario risale a una ventina di anni fa, su questa terra generosamente concessa dal sovrano giordano Abd Allah II e da lui bonificata dai reperti bellici. Le spese del santuario sono state finanziate da Nadim Muasher, imprenditore cattolico dei Cavalieri del Santo Sepolcro che ha voluto ricordare così la perdita del figlio Ayman (morto in un incidente mentre veniva proprio qui ad Al Magthas, così è chiamata in arabo questo luogo, “l’altra Betania”). Muasher rimase colpito dai Misteri della Luce introdotti nel rosario da Giovanni Paolo, in particolare il mistero della luce presente nel Battesimo di Gesù.

Ancora Giovanni Paolo II è all’origine di questo nuovo ordine religioso dei Padri del Verbo Incarnato di cui fa parte Padre Sergio. “È stato il gesto della consacrazione a Maria fatto da Giovanni Paolo II nel 2004 a spingerci a fondare un nuovo ordine. Oggi siamo 500 tra monaci e sacerdoti e 2000 suore, di lingua francese, inglese, spagnola, portoghese e araba e siamo presenti in 10 paesi del mondo, sparsi su circa 100 diocesi”.

Così in questa Pasqua noi cristiani d’Occidente abbiamo una luce in più che viene da questa basilica e questa terra tutta da scoprire: la Giordania. E in questa “teologia della luce” possiamo riscoprire uno stretto rapporto tra il Battesimo di Gesù e la Resurrezione che si celebra in questi giorni. Come ha ricordato il segretario Pietro Parolin in occasione dell’inaugurazione del santuario del Battesimo di Gesù al Giordano “il nostro battesimo è l’inizio in noi della vita immortale”.