Coriandoli

A mio nipote Giovanni e al suo Carnevale

Iridescenti bolle di sapone sfuggite dalla tinozza del tempo
Fuggite dal taglio di una cannuccia di paglia
Per il tuo prossimo carnevale bambino mio
Cavate dell’ultimo bucato col mescolo di stagno
Lo sai bambino mio un po’ d’acqua saponata
Può fare miracoli – basta una piccola cannuccia di paglia
Ci puoi soffiare e fare mille bolle iridescenti – bolle rotonde perfette
Sferiche che poi si allungano si accorciano nel vento
Si moltiplicano in mille bollicine – si allargano maestose
In una sola bolla che sembra contenere il mondo
Il tempo e la vita e poi fare CIACK e ritornare al niente da cui è venuta

Sii felice bambino mio di quel pugno di coriandoli
Che senza essere sfacciato (come non sei) cercherai di gettare
In faccia a ogni passante – e come sciami d’api i tuoi coriandoli
Sventoleranno nell’aria come bandiere di petali
Strappati dal vento ai rami in fiore
Dell’albero della tua vita

Sii felice di quelle stelle filanti che hai tra le dita
Come stelle cadenti nel cielo d’agosto
Sii felice per il tuo carnevale
Per il tuo “ogni scherzo vale”
Per le tue trombette le tue pernacchie
Per il tuo vestitino da pirata e i coriandoli

Gettali ancora più in alto
E le tue stelle filanti falle strisciare sfreccianti
Avviluppanti come pampini d’uva – di glicini
E poi lasciale cadere sul terreno – ci penseremo noi domani
A raccoglierle a pulire a preparare il selciato
Per il tempo più sobrio della quaresima che verrà
A cucire al cielo i tuoi migranti pensieri.